É a dir poco stupefacente come un oggetto possa diventare di moda, essere "cult " piuttosto che "cool", diventando un acquisto quasi necessario, di massa.
Ma non stiamo parlando del nuovo Iphone della Apple ...
Siamo negli anni 60, periodo in cui il boom economico italiano fra il 1958 ed il 1963 porta nelle case, anche le più modeste, gli elettrodomestici come la lavatrice o il frigorifero e compaiono gli invidiatissimi "supermercati all'americana".
Lo status symbol, per quei tempi, è l'AUTOMOBILE, vista come potente strumento di libertà e di velocità; i viaggi delle famiglie si facevano in Fiat 600 Multipla, mentre i ragazzi e le coppie si spostavano con la Fiat 500 (erede della oramai "vecchia" Fiat 500 "Topolino".
Già dal '45-'46 l'esigenza del mercato da soddisfare, riguardava la mobilità individuale, alla quale si rispose inizialmente con l'invenzione dello scooter (Vespa e Lambretta). Poco più avanti si ebbe la vera "motorizzazione di massa", con protagonista una delle invenzioni italiane più riuscite: nasce, da un'intuizione geniale di un ingegnere della Piaggio, Corradino D'Ascanio, la Vespa
Con un balzo fino ai giorni nostri, parlando di pubblicità, salta subito all'occhio un confronto, guardando una locandina dell'epoca (complice Vasco Rossi) ... ma chissà cosa direbbe Steve Jobs, che di mele se ne intendeva...
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Ma oggi chi sceglie questo mezzo a due ruote, perché lo fa? Cosa cerca?
- E' una Filosofia di viaggio: muoversi con lei (piccola, agile e spassosa), con la calma che le si addice, fa sentire "spirito libero"!
- Non è veloce, quindi è meno pericolosa di una moto, non è aggressiva però ti porta dappertutto; è facile da guidare perché è bassa, protegge le gambe ed è di gran lunga più comoda rispetto a tanti altri motocicli.
- Nella sua semplicità, difficilmente ti lascia “a piedi” non ha le pretese di fare rumore come una Harley Davidson, un Chopper o una Ducati che sferraglia in folle al semaforo...fa il suo dovere, umile ma orgogliosa di essere utile!
Non nascondiamo che le ruote piccole con le buche e le rotaie del tram non vanno d'accordo e che la miscela (benzina + olio) oramai bisogna farsela "in casa", con una certa dose di pazienza...e averne di scorta quando si parte per un viaggio un po' più lungo...
Credo però che chi la usa (e se ne innamora), per carattere le assomigli un po': paziente e un pizzico retrò. Ma la fantasia non ha limiti perché la vespa la fanno anche di legno!!
Potrete apprezzare il classico rumore del suo motore a due tempi assolutamente irregolare, dolce e ronzante, non prepotente e chiassosa come alcune altre moto!
Ma finalmente ... ecco a voi la mia Vespa 125:
La mia Vespa 125 VNB1M del 1960, completamente restaurata
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Ci si può anche sposare con la vespa … eccone una testimonianza personale!
A tal proposito...un simpatico gadget che consiglio, subito dopo l'evento...
Ma ora ... andiamoci a fare un giretto!! E buona strada a tutti, vespisti e non!!!
Per i più curiosi e appassionati, riporto le caratteristiche tecniche del modello di Vespa 125 che ho la fortuna di avere:
VESPA 125 I SERIE - VNB1T/VNB2T (1959-1961) |
Il carburatore è alloggiato sul carter anziché sul cilindro. La ridotta percentuale d'olio deriva dal fatto che con il nuovo condotto di ammissione la miscela investe l'imbiellaggio direttamente, lubrificando così i cuscinetti della biella. La luce di ammissione ricavata sul carter è regolata ad ogni rotazione dell'apertura e chiusura del contrappeso sinistro dell'albero motore. I vantaggi sono notevoli: migliore fluidità nell'erogazione, minori depositi carboniosi e minori costi di esercizio.
Il cambio è a 3 marce. La versione VNB1 ha il carburatore privo di starter e il contachilometri opzionale; la versione VNB2T ha il carburatore con starter e il contachilometri di serie.
Numero di esemplari prodotti:
VNB1T: 88.449
VNB2T: 33.698
Fonte: elogio alla vespa
Video di approfondimento:
Tutte le Vespe dal 1945...
Il vero simbolo dell'ITALIA nel mondo (anche nel Cinema)
Pier Paolo Cosentino
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