Sono cresciuto in una villetta alla periferia di Caselle, un paese di circa ventimila abitanti a undici chilometri da Torino, dove apprezzavo il fatto di vivere in una piccola realtà a contatto con la campagna e dove mi sembrava di conoscere tutti e di vivere più serenamente rispetto alla metropoli anche se crescendo ho iniziato a percepire la scomodità insita nella mancanza di una pluralità di servizi (cinema, scuole superiori e università, attività lavorative) per i quali dovevo comunque recarmi in altre cittadine della zona piuttosto che nella fantomatica metropoli.
Per rendersi conto dell'effettiva posizione della casetta dei genitori rispetto al paese in cui ho trascorso la mia gioventù e delle dimensioni stesse del paese ...:
Poi all’età di trentadue anni la mia attuale consorte mi ha proposto di andare a convivere con Lei nel suo appartamento di Torino in zona Molinette in un quartiere che non conoscevo per nulla anche perché essendo collocato dalla parte opposta rispetto a Caselle frequentavo poco nelle occasioni in cui comunque mi recavo in città. Ero quindi molto preoccupato dal cambiamento che avrei subito nel mio stile di vita anche se cercavo di pensare agli aspetti positivi collegati alla riduzione dei tempi e dei costi per recarmi sul posto di lavoro.
In realtà, una volta trasferito, ho iniziato ad apprezzare la fortuna che mi era capitata andando a vivere in una palazzina collocata in una via senza sbocco perché adiacente la linea ferroviaria e quindi senza molto traffico e contemporaneamente a ridosso di via Nizza e di piazza De Amicis (vista dall'alto) dove sono presenti esercizi commerciali che, con qualità e a prezzi competitivi, coprono la maggior parte dei fabbisogni ordinari.
Ma la cosa ancora più interessante è stata che, da una parte grazie al mio carattere estroverso e dall’altra grazie al fatto che alcune delle persone che gestiscono queste attività commerciali si frequentano nella loro privata (latteria, pasticceria e macelleria) si è consolidato un rapporto di simpatia e cordialità che con il passare del tempo ha portato a far sì che queste persone ormai rappresentano un piacevole punto di riferimento nel mio tempo libero ed in quello della mia famiglia e di alcuni amici.
Di fatto soprattutto attorno alla caffetteria/pasticceria ci si ritrova un po’ tutti tra vicini e conoscenti e si cerca di passare qualche momento di serenità sdrammatizzando la settimana lavorativa e programmando qualche gita o qualche cena.
A migliorare ulteriormente la situazione infatti si sfrutta spesso la vicinanza della birreria Petrarca gestita da una persona che vive in zona e che frequenta gli stessi esercizi commerciali e lo spostamento vicino alla piazza di un negozio di giochi per bambini che si chiama 3 civette sul comò gestito da una vicina di casa molto proattiva che organizza anche attività ludiche rivolte ai bimbi a supporto dei loro genitori.
Per capirci spesso la sera ci si ritrova tutti in birreria (dove si sa la provenienza della carne...) sia clienti sia negozianti invitando anche amici fuori zona che vengono a godersi un po' di buonumore.
Logo birreria Petrarca |
Logo negozio giochi per bambini |
Per capirci spesso la sera ci si ritrova tutti in birreria (dove si sa la provenienza della carne...) sia clienti sia negozianti invitando anche amici fuori zona che vengono a godersi un po' di buonumore.
Per non parlare delle "iniziative trasversali" ovvero torneo di carta da gioco per bimbi organizzato dal negozio di giocattoli in birreria piuttosto che la serata di Halloween passata con i bambini a cercare dolcetti nei vari negozi con lettura finale di storie fantastiche a lume di candela nel negozio di giocattoli.
Il torneo di carte in joint venture |
In conclusione dopo circa 10 anni mi sembra di vivere più in un paese adesso di quando abitavo con i miei genitori fuori città. Ho scoperto che è più facile costruire rapporti veri vivendo in una piazza di una metropoli che in un paese. Cosa che non avrei mai pensato…
Marco Faragi
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