lunedì 6 luglio 2015

Il ricordo del tempo che fu

Ho letto il post dell'anniversario di Ritorno al Futuro e sono qui ... per un ritorno al passato.

Negli ultimi anni la corrispondenza ha subito una trasformazione, ve ne siete accorti? Siamo passati dalle lettere e dalle cartoline illustrate a veri e propri reportage della nostra vita, delle nostre vacanze e di tutto quello che ci capita o vediamo intorno a noi.

Anche in ufficio la comunicazione non è più la stessa. Tanti anni fa, quando ho incominciato il mio (purtroppo lungo e non ancora terminato) percorso lavorativo quando dovevi dire qualcosa a qualcuno che non stava nel tuo ufficio o nel tuo piano/palazzo avevi solo 2 scelte:
gli telefonavi ... e lui/lei doveva essere alla sua scrivania altrimenti "richiami più tardi/un altro giorno/la prossima settimana" (com'era bello quando qualcuno ti rispondeva comunque sempre al telefono!) gli scrivevi ... e qui iniziava la storia.
Si, lettori, iniziava la storia. Questa storia.



Forse ... sono partita un po' troppo lontano. vediamo di rimediare:


Meglio!

Non molto tempo fa, siamo agli inizi degli anni '80 del secolo scorso, il XX, nella mia azienda esisteva il modulo di corrispondenza interna: 3 copie con tanto di carta carbone inserita - vi ricordate cos'era la carta carbone? - 20 righe a tua disposizione per scrivere il testo e 20 righe per la risposta del tuo interlocutore (per questo c'erano 3 copie: una la tenevi tu al primo invio e l'ultima ti ritornava con la risposta del destinatario!).

Un'unico destinatario, mi raccomando. Non come adesso che, volendo, puoi selezionare tutti, ma proprio tutti i componenti della rubrica e con un solo click scrivi al mondo intero, Amministratore Delegato compreso.

Poi la "lettera" iniziava sempre con un Egregio, Spettabile, Pregiatissimo - adesso siamo passati al "Cari".
Nessuno si sognava di dare del "tu" all'interlocutore se non erano almeno passati anni di frequentazione giornaliera, e il tutto si concludeva con la formula di rito: "Restando in attesa di un cortese riscontro, cordialmente La saluto." Guardate bene la maiuscola: non si poteva sbagliare.  

Il tutto affidato al servizio di posta interno che nell'arco delle sole 8 successive ore lavorative provvedeva al ritiro, smistamento e consegna. 

Adesso siamo arrivati a quelle che la nonna, un tempo, avrebbe definito diavolerie moderne: mail e messaggistica istantanea
Dalla mia posta
che in un qualche modo dettano il ritmo della giornata non lasciandoci più il tempo della riflessione e soprattutto della scelta delle parole. 

La nostra voglia di dire, dire, dire la srotoliamo sulla tastiera senza limiti di spazio. E diventiamo tutti un po' scrittori dimenticando di rileggere e affidandoci ai correttori automatici.

esempio di scrittore famoso


Potremmo scrivere una storia simile anche prendendo come spunto il telefono

quando avevo 5 anni era il telefono della nonna


quello che uso tutti i giorni in ufficio

scegliete il vostro modello!

o una qualsiasi altra cosa: e voi cosa proponete?


Caterina Alesina

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