Certo è che non è la prima volta che mi sposto con un aereo.
Ricordo un febbraio del 1970: davanti alla scuola Veronica Gambara sono arrivato per secondo. Mi ha preceduto Ferruccio Consolandi, con i suoi pantaloni corti e i calzini bianchi appena sotto al ginocchio. Da lì a poco avremmo sorvolato le alpi con un aereo a motore ad elica. Il mio primo viaggio in aereo!
Ricordo un settembre 1984: finalmente dopo giorni di prove di esercitazione militare con salite a piedi al Passo di Monte Croce di Comelico, il giorno della esercitazione NATO "Display Determination" salita in elicottero: con tanto di elisibarco e salto finale senza che il velivolo tocchi terra… wow!!!
1995. Torino, attività lavorativa, assicurazione. Una Agenzia Generale mi chiama per una trattativa di un importante cliente. L’offerta è allettante, la possibilità di sottoscrivere un rischio per le garanzie incendio da 90.000 euro di premio annuo. Per capirci: quasi 250 euro al giorno, e se non succede nulla sono soldi incamerati dalla Compagnia.
Bene, si può fare: ispezione del rischio ubicato ad Aleria, Corsica. Francia.
Bene, vediamo gli aerei. Uhmmm…
Bene, vediamo i traghetti. Uhmmm…
“Ho degli amici nelle vicinanze a Biella, aeroclub, possiamo prendere un aereo privato” risolve l’Agente di Vercelli. Pronti, accompagnati anche dal Broker che segue la ditta.
…………………
Arriviamo sul piazzale il giorno della partenza. Maurizio, Stefano ed io.
In attesa del nostro velivolo, ammiriamo un piccolo aereo sul piazzale. “Fantastico! Sarà degli anni ‘60”. Interni da Fiat 600 con maniglie di apertura manuali. Che dico aereo: un Piper. Non una birreria. Non il locale dove cantava Patty Pravo. Macché. Una azienda statunitense che produce aerei.
Prosegue l’attesa, inizia anche l’interrogativo: “Chissà come sarà questo aereo privato?”. Interni in pelle, bar, aria condizionata, ci sarà la hostess? Qualche decina di minuti di attesa. Il piazzale vuoto. Il Piper a fianco.
Ecco il pilota. Pilota-istruttore, il migliore.
Si avvicina. Sì, è lui.
Non il pilota, l’aereo.
Ormai ci diamo del tu. In questi casi è assolutamente necessario essere complici, non avversari.
Il rumore del monomotore assomiglia a quello di un'auto quando viene ispezionata dal meccanico.
L'abitacolo non è insonorizzato, si sente tutto.
Pronti? via!
Ecco.
Indottrinarsi di miglior volo libero in caso di guasto motore;
Indottrinarsi dei sistemi radar GPS e il piano di volo;
Indottrinarsi che il monomotore è sicurissimo;
Indottrinarsi per l'altezza di volo a 3000 metri i consumi son diversi che a 6000...
E poi, sentire l'apparecchio spostarsi non solo in alto e basso, ma anche in laterale!!!
Insomma, arrivo in tre ore, con tanto di ... minzione finale. La cabina non prevede servizi accessori: quattro ore e non ci sono bagni!!!
Possiamo immaginare cosa possano aver provato Wilbur e Orville Wright nei loro voli pionieristici!!!
Tutto questo è riassunto in un solo, unico, grande e storico filmato!!!!! ("L'altro Orville"!)
Paolo Mingardi
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