Sono come un tuffo in piscina. Fuori fa caldo, l'acqua ti attrae, ti chiama, ti seduce. Ti guardi attorno perché sai. Sai che comunque è fredda, sai che il primo impatto, per quanto voluto, non sarà piacevole. E sai anche che quello è solo il primo passo, perché una volta entrato il corpo dovrà comunque abituarsi alla nuova temperatura. E non sarà immediato, ci vorrà tempo.
Tempo. Quante ne abbiamo sentite sul tempo? Ci vorrà tempo, dai tempo al tempo, il tempo aggiusta tutto. D'accordo ma quanto tempo? E durante questa quantità indefinita che si fa? Nel frattempo intendo. Si corre? Si cammina? Si marcia? Magari si dorme, sperando di sognare, anche un incubo va bene piuttosto che il nero nulla. Si va avanti, si torna indietro, ci si ferma e ci si rimette in moto, si attraversa il tunnel. Entri una cosa e ne esci un'altra. Alice nel paese delle poche meraviglie.
Usciti dal tunnel, ancora senza fiato lo spettacolo sarà unico? Tutto ruota vorticosamente, i colori si mischiano, gli oggetti sfuggono e le voci si confondono. tocca afferrare una sedia volante, sedersi un attimo chiudere e riaprire gli occhi. E forse riusciremo a vedere un nuovo disegno. se sarà quello disegnato da noi, anche solo per metà bene, se no ci tocca alzarci e rientrare nel tunnel. Che fatica.
Angelica Vacca
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